Il complesso di Santa Maria della Vita, di origine medievale, nasce come luogo di cura e assistenza per infermi e pellegrini e nel corso dei secoli diventa importante ospedale e grandioso Santuario, arricchendosi di splendide opere d’arte. La Chiesa è tra i più importanti esempi di barocco bolognese e al suo interno custodisce il famoso Compianto sul Cristo Morto di Niccolò dell’Arca. Accanto alla chiesa l’Oratorio, in cui è possibile ammirare il gruppo scultoreo del Transito della Vergine di Alfonso Lombardi.
Gli interventi sono articolati in diversi momenti, a cominciare da quelli realizzati con il finanziamento della Legge 270/97 (Grande Giubileo del 2000). In questa occasione è completato il restauro conservativo delle finiture, degli apparati decorativi e degli infissi, il consolidamento statico dei solai lignei e delle strutture murarie e l’adeguamento tecnologico e impiantistico. Inoltre nasce, attraverso la rifunzionalizzazione di alcuni ambienti, il Museo della Sanità e dell’Assistenza.
A seguito di questa prima fase, nel 2008 iniziano i restauri dei prospetti esterni e del sistema di coperture, in particolare dell’imponente cupola estradossata con particolare riguardo alla conservazione della patina superficiale delle lastre in rame di rivestimento che caratterizza esteticamente la coloritura del manufatto.
Nel 2018 è completato l’adeguamento dell’impianto di illuminazione, realizzato durante i primi restauri del Grande Giubileo, con nuovi apparecchi led. L’impianto è progettato per corrispondere alle esigenze dell’uso liturgico, della fruizione dell’edificio, della conservazione e valorizzazione del monumento, nel rispetto dei suoi valori religiosi, storici ed artistici.
